A che punto siamo - Verso un nuovo welfare di montagna

Tra le azioni che concorrono a contrastare lo spopolamento e il declino delle aree interne del paese (territori caratterizzati da una significativa distanza dai centri di offerta dei servizi per la salute, per il benessere e per l’istruzione) rivestono una particolare importanza quelle indirizzate alla sperimentazione e implementazione di nuove politiche di welfare. Soltanto le aree che hanno saputo e sapranno introdurre innovazioni significative, favorendo lo sviluppo di quello che viene ormai definito welfare di montagna, sono e saranno in grado di creare le condizioni per favorire benessere diffuso e quindi di contrastare la crisi demografica in corso.
In Oltrepò pavese, area interna in provincia di Pavia sostenuta dal programma AttivAree di Fondazione Cariplo, che ha qui cofinanziato il progetto Oltrepò(Bio)diverso diretto dalla Fondazione per lo Sviluppo dell'Oltrepo Pavese, sono in corso importanti sperimentazioni sul fronte dell’educazione, dell’assistenza sociale, del sostegno familiare, che coinvolgono un variegato partenariato locale e prefigurano lo sviluppo di un singolare modello di welfare integrato.
Varzi: Sezione sperimentale metodo Montessori
Nelle scuole primarie dei borghi di Varzi e di Zavatarello, un Istituto comprensivo ha avviato nell’anno scolastico 2018-2019 una prima sperimentazione del metodo Montessori, offrendo alle famiglie un’opzione di scelta che non è presente in alcuna altra realtà pubblica della provincia di Pavia. L’iniziativa - che si è basato su richieste esplicite delle famiglie e che ha fatto leva sulla formazione di un nutrito gruppo di insegnanti - trova uno sviluppo naturale in un territorio a prevalente vocazione agricola e artigianale: il metodo Montessori si basa infatti sulla personalizzazione dell’apprendimento e sull’imparare facendo. L’ambizione è che le famiglie leghino la scelta educativa per i propri figli con quella di vivere in Oltrepò.
Un altro Istituto comprensivo della zona, a Santa Maria della Versa, ha qualificato la propria offerta formativa puntando su una forte connessione tra esperienza didattica e (ri)scoperta del territorio, per esempio realizzando, grazie all’impegno degli alunni, il sito oltrepo-oltre.it, promuovendo progetti di contrasto alla povertà sociale ed educativa e in generale ponendosi come scuola aperta alla collaborazione con esperti, associazioni, istituzioni, imprese locali.
Grazie al lavoro di Fondazione Adolescere, che sta sviluppando a Romagnese un centro aperto per l’innovazione della ricerca e della didattica, l’Oltrepò attrae anche studenti delle scuole di altre zone, compresi i centri urbani di pianura (in una sorta di patto di reciprocità tra scuole di pianura e di montagna). Ai ragazzi e alle ragazze si offrono pacchetti di tre giorni in questo peculiare territorio lombardo incastonato tra Emilia, Liguria e Piemonte: alla scoperta della sua biodiversità, delle sue imprese, dei suoi cibi, delle persone che qui vivono.
Una cooperativa sociale attiva nell’area, La Sveglia, con sede a Varzi, ha introdotto servizi di assistenza domiciliare e di baby sitting, ha dato vita ad attività di doposcuola e di grest estivi esperienziali, ha sperimentato la figura del maggiordomo rurale. Tutti questi servizi di basano sulla costruzione di un rapporto di fiducia con le famiglie, sulla tempestività nel risolvere i problemi delle persone, sulla personalizzazione e sull’attenzione alle esigenze specifiche. Le sperimentazioni in corso hanno anche creato nuove opportunità occupazionali (cinquanta posizioni lavorative aperte) e sono state occasione per favorire la costruzione di sinergie con altre organizzazioni del privato sociale, con i comuni, con le scuole. I grest, inoltre, hanno rappresentato una importante leva di attrazione - nel periodo estivo - per famiglie non residenti.
Corsi di formazione della Cooperativa Finis Terrae
Un’altra cooperativa sociale, Finis Terrae, attiva nella gestione dell’accoglienza di richiedenti asilo, ha organizzato un servizio di formazione teorica e pratica per una sessantina di migranti e ha contribuito ad avviare quattordici tirocini formativi, favorendo la continuità di alcuni rapporti di lavoro. L’esperienza ha coinvolto un centro di formazione accreditato e una settantina di aziende, perlopiù agricole, e ha favorito il superamento di molti pregiudizi.
Golferenzo: L'edificio che ospiterà il Community Hub
A Golferenzo, un altro paese dell’area, le iniziative sociali si sposeranno con quelle educative, culturali, enogastronomiche e avranno presto una casa: qui un vecchio edificio privato, in comodato d’uso al Comune, sarà riconvertito in community hub con più funzioni: struttura al servizio della comunità locale della valle, vetrina di promozione delle produzioni d’Oltrepò, porta d’accesso al territorio e punto di ristoro per visitatori e turisti.